08/02/15
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Tribù contro l'energia solare di Obama «Distrugge la terra dei nostri antenati»
Atzechi e indiani sul piede di guerra dopo la scelta di due siti in California per l'installazione di nuove centrali

«Scadevano gli stimoli e lo Stato ha scelto in fretta e furia senza consultarci»


WASHINGTON – E’guerra – per fortuna metaforica – tra le tribù azteche
e indiane da una parte e lo stato della California dall’altra. Lo stato
ha deciso di installare sei immense centrali solari nel suo deserto
meridionale, e alcune tribù che lo abitano sono ricorse in tribunale per
impedirglielo. Il motivo: le centrali eliminerebbero o danneggerebbero
luoghi sacri datanti fino a diecimila anni fa.


L'ENERGIA DI OBAMA - Alfred Acosta Figueroa, il capo de La Cuna de Aztlan, ha portato un giornalista del Los Angeles Times
su due dei luoghi. Nel primo è scavata nella terra, più visibile da un
aereo che passandovi a piedi, l’immagine di Cicimiti, il Creatore, che
guida le anime dei fanciulli e delle madri verso il Monte dell’anziana.
Nel secondo, è scolpito sulla roccia il calendario solare azteco.
«Questi luoghi - ha protestato Figueroa, a 77 anni lo storico della
etnia -, verrebbero se non distrutti almeno deturpati». Secondo Cory
Briggs, l’avvocato delle tribù, la colpa è indirettamente del presidente
Obama. «Per usufruire dei suoi stimoli all’economia che scadevano lo
scorso dicembre - ha spiegato - lo stato della California ha varato i
progetti delle centrali solari all’improvviso, senza consultarci come
stabilito dalla legge».



DANZE PROPIZIATORIE - Le tribù, responsabili della preservazione
dei luoghi di maggiore importanza religiosa e culturale, si sono
ribellate: la Cuna de Aztlan ha tenuto danze azteche propiziatorie, la
tribù di Quechan, che teme ne vada di mezzo il sito dedicato a
Kokopelli, la dea della fertilità, ha indetto dimostrazioni di protesta
lungo una autostrada, e così via. Sono andati in loro aiuto i verdi,
finanziandone il ricorso in tribunale, e promettendo di sollevare subito
la questione con la Casa Bianca e con il Congresso a Washington.








LA DISPUTA SULLE DATE - La datazione di alcuni luoghi sacri è
controversa. Per gli aztechi e gli indiani, a esempio, quella di
Kokopelli, raffigurata dalla statua di una donna gobba e incinta, ha
diecimila anni, mentre per lo stato della California ne ha appena venti.
La Commissione all’energia ha però ammesso che il deserto nasconde
tesori archeologici, da geroglifici a reliquie, che meritano di essere
portati alla luce. Ne ha approfittato Figueroa, chiedendo che vengano
effettuati al più presto numerosi scavi: «Non si possono profanare né la
storia né madre terra» ha detto al Los Angeles Times. Delle sei
centrali solari, le più importanti sarebbero la Solar millenium, presso
Blythe, dove si trovano l’immagine di Cicimiti e il calendario azteco, e
la Bright source della Valle Ivanpah, nella contea di San Bernardino,
presso Los Angeles. Lo stato della California, che peraltro produce
petrolio, sottolinea di averne bisogno perché mancante di fonti
alternative di energia.



Ennio Caretto


24 febbraio 2011

Fonte




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